Bonus POS, è possibile recuperare le commissioni bancarie: come fare
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Direttore: Alessandro Plateroti

Bonus POS, è possibile recuperare le commissioni bancarie: come fare

donna pagamento pos bancomat pin

Tutti i dettagli del Bonus POS, il credito d’imposta del 30% sulle commissioni delle transazioni elettroniche.

Pagare con il POS è ormai una consuetudine quotidiana, ma per commercianti e professionisti rappresenta un costo fisso dovuto alle commissioni bancarie. Per sostenere gli esercenti nell’adozione dei pagamenti elettronici, il Governo ha introdotto il Bonus POS, un credito d’imposta del 30% sulle spese di commissione. Introdotto con l’articolo 22 del D.L. 124/2019, questo incentivo mira a incentivare la tracciabilità delle transazioni e contrastare l’evasione fiscale.

Pos bancomat
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Perché il Governo incentiva i pagamenti elettronici

L’introduzione del Bonus POS si inserisce in una strategia più ampia per promuovere l’uso di strumenti di pagamento tracciabili. L’utilizzo di carte e app per i pagamenti consente infatti un maggiore controllo sui flussi di denaro e limita l’evasione. A partire dal 1° gennaio 2026, sarà inoltre obbligatorio collegare il POS al registratore di cassa, rafforzando ulteriormente il sistema di tracciabilità.

Tuttavia, per i titolari di partita IVA, le commissioni sui pagamenti elettronici restano un costo. Per questo motivo, il credito d’imposta diventa uno strumento essenziale, soprattutto per chi ha ricavi o compensi annui inferiori a 400.000 euro, requisito fondamentale per accedere al beneficio.

Come ottenere il Bonus POS e dichiararlo correttamente

Per usufruire del credito d’imposta del 30%, il contribuente deve utilizzare il modello F24, indicando il codice tributo 6916, nella sezione “Erario”. Il bonus è utilizzabile in compensazione già dal mese successivo a quello di sostenimento della spesa.

In dichiarazione dei redditi, il Bonus POS va riportato nel quadro RU del modello Redditi, ai righi RU5, RU6 e RU12, e nel rigo RS401 con il codice aiuto “58”. L’agevolazione rientra nel regime “de minimis”, che consente agli Stati membri di erogare aiuti economici alle imprese fino a 300.000 euro in tre anni, secondo le regole dell’Unione Europea.

Le aziende che gestiscono i servizi POS devono comunicare mensilmente all’Agenzia delle Entrate l’elenco delle transazioni e delle commissioni applicate, fornendo così agli esercenti i dati necessari per calcolare correttamente il credito spettante.

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ultimo aggiornamento: 22 Ottobre 2025 10:46

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